Azzone di Scalve, 26
«Sono commossa; non ho parole per ringraziare», così' domenica scorsa,
con la voce rotta dall'emozione, Mamma Lena, cioè Maddalena Morelli
Gustin, ha risposto agli indirizzi di saluto e di omaggio rivoltile
nella sala del Municipio del suo paese natale. Ma c'era commozione in
tutti, quel profondo sentire e vivere un momento significativo che vela
la voce e gli occhi e non è retorica bensì sentimento spontaneo e
urnanissimo. Maddalena Morelli Gustin è tornata, sia pure per una breve
visita, ad Az-zone dopo un'assenza di circa trent'anni, salvo una
capatina diciassette anni fa, in forma privata.
Domenica, invece, il paese era tutte per lei, attorno a lei per
festeggiarla ufficialmente e, si può dire, in
maniera corale. Perché questa donna, minuta e forte nello stesso tempo,
delicata e decisa, ha portato in alto ,il nome di Azzone e• della
Bergamasca tutta, con la sua attività al servizio degli emigrati
italiani in Australia, attraverso il giornale «La fiamma» e la radio
«Voce degli Italiani».Ad attenderla all'ingresso del paese c'erano
bambini con mazzi di fiori, due con una grande cesto di rose omaggio dei
«coscritti», c'era molta gente e, naturalmente, le autorità locali, il
sindaco p.i. Stefano Morelli, con assessori e consiglieri, il presidente
della Comunità montana di Scalve rag. Luciano Bettoni e parenti e
conoscenti di Mamma Lena.
Quando è giunta, con il marito Dino Gustin e i figli Rosalba e Roberto,
è scoppiato l'applauso e sono
incominciati per lei, ma anche per i presenti, i groppi in gola. Il
benvenuto del sindaco e delle altre autorità, poi gli abbracci di
parenti e amici. Quindi il percorso per le vie del paese fino al
Municipio, seguita da un piccolo corteo; e ancora gente lungo la strada
ad applaudire e salutare, molti volti riconosciuti, molti ricordi
affacciantisi alla memoria ad ogni angolo, quasi ad •gni |
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Il presidente della Comunita'
Montana targa offerta da Scalve rag. Luciano Bettoni, consegan la
targa offerta dalla Comunita'.
Foto BETTONI |
passo.Nella sala comunale il saluta
:ha avuto ufficialità, ma temi familiari nello stesso tempo: il
discorso del sindaco che a nome dell'Amministrazione comunale ha
donato a Mamma Lena una medaglia d'oro e una pergamena nella quale è
testimoniata la riconoscenza di Azzone alla sua benemerita
concittadina che tanto ha onorato il paese natale; poi le parole del
presidente della Comunità Montana che ha donato una targa con i
simboli della valle; infine il saluto della m.a Mariateresa Bettoni,
a nome del Consiglio comunale. Mamma Lena ha Mamma Lena ha
ringraziato, molto commossa, ricambiando con alcuni doni, tra i
quali al sindaco una spilla a forma di microfono, simbolo della sua
radio di Sidney «La voce degli Italiani».
Più tardi in serata, dopo un intervallo tutto familiare (la visita
alla casa natale, ai parenti più stretti), la cena in suo onore con
le autorità, i consiglieri comunali, i coscritti.«Vi chiederete come
mai questa umile donna di Az-zone è diventata famosa in un
continente così lontano»,
ha detto Mamma Lena, invitata a parlare di sé e della sua
esperienza. Ed ha spiegato, con semplicità: «I problemi di migliaia
di italiani in Australia sono passati attraverso il mio cuore. I
primi anni alla radio ero solo "la voce" degli italiani, poi sono
diventata Mamma Lena». Ha ricordato che attraverso la sua radio sono
state ,fatte molte sottoscrizioni tra gli italiani in Australia in
occasioni di calamità in patria, come il Val jont, l'alluvione di
Firenze; |
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Il sindaco di
Azzone, p.i. Stefano Morelli,
consegna a Mamma Lena la medaglia d'dro del Comune. |
i terremoti in Sicilia, in Friuli,
in Campania. Appena due mesi fa è stato inaugurato a Sidney un nido
d'infanzia costato mezzo miliardo di lire italiane, tutti denari
raccolti tra gli emigrati
italiani. Vi sono ospitati una cinquantina di bambini di 18 ,diverse
nazionalità, tra i quali una decina di piccoli profughi vietnamiti.
Mamma Lena ha concluso: «Ho il titolo di Cavaliere della Repubblica
Italiana, di baronetto dell'Ordine dell'Impero Britannico, ma per me
il titolo più bello è quello che mi hanno dato gli italiani
d'Australia: Mamma Lena».
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