AZZONE Si è spenta la
voce amica che, per tanti anni, è stata il punto di riferimento degli
italiani d'Australia. Mamma Lena era originaria della Valle di Scalve:
era nata ad Azzone 11 9 luglio di 89 anni fa. Poi Maria Maddalena
Morelli - questo il suo nome all'anagrafe - ha legato la sua vita agli
emigrati, sia per l'intensa attività giornalistica sia per l'impegno
umanitario, avviando tra l'altro un asilo e una fondazione di
assistenza.
La notizia della morte di «Mamma Lena» è stata comunicata dal marito,
Dino Gustin, giornalista di origini triestine, al direttore dell'Ente
Bergamaschi nel mondo, Massimo Fabretti. «Mamma Lena - dice l'uomo da
Bankstown, vicino a Sydney - sarà ricordata dalla communita
italo-australiana come l'angelo custode di un'intera generazione di
emigrati». E non sono parole usate a sproposito: per il suo impegno a
favore degli altri, l'emigrata scalvina è stata insignita tra l'altro
del titolo di cavaliere, della Repubblica italiana (nel 1967), di
commendatore (nel '99) e di baronetto dell'Ordine dell'Impero
britannico, Quattro anni fa ha incontrato l'allora presidente della
Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
Alla sensibilità verso gli altri, Lena Morelli
era stata portata anche dalle dure prove che aveva dovuto superare fin
da piccola:quando aveva 4 anni mori la madre, mentre il 1° dicembre 1923
perse il padre. Alberto Morelli, direttore della centrale elettrica del
Dezzo, mori nel disastro del Gleno. La piccola andò in collegio, si
diplomò maestra e si iscrisse all'Università di Ca' Foscari a Venezia,
dove si laureò in magistero. Permantenersi lavorò sul Garda e a Salerno.
Nel 1940 il matrimonio con Dino Gustin, ad Azzone, poi ancora sacrifici
per la guerra e un altro lutto: la morte del primogenito, nel '46, a
soli quattro anni. Si chiamava Alberto come il nonno. Quindi la nascita
dei figli Rosalba e Roberto.
L'arrivo a Sydney risale al 1956, sull'onda della |
grande emigrazione di quegli
anni. Fu duro il
viaggio (un mese e cinque giorni in nave) ma anche la vita per
l'insegnante scalvina: guadagnava qualcosa lavando piatti e bicchieri in
un bar. Poi la prima collaborazione con «La Fiamma», il giornale
italiano più diffuso in Australia. All'emigrante vie ne affidata una
rubrica di lettere, lei risponde con consigli e suggerimenti. Ma
«Inchiostro simpatico» - questo il nome del suo spazio - non è che '
l'inizio: Lena Morelli diventa la giornalista italiana più letta e
famosa d'Australia.
La risonanza è ancora maggiore dopo le interviste alla radio.
La voce di Lena raggiunge tutti gli italiani d'Australia, la giornalista
ascolta i problemi di chi la cerca, dà consigli. E un successo che,
grazie alle sue trasmissioni «Arrivederci Roma» e «Sorella Radio»,
cresce sempre più. Gli emigrati trovano un grande sostegno: a «Mamma
Lena» dedicano commoventi canzoni, bar e ristoranti portano il suo nome.
Sulla stazione 2CH è stata la pioniera delle trasmissioni
radio italiani d'Australia e lo ha fatto per un quarto di
secolo. Nel libro biografia in inglese viene sottolineato il contributo
di Lena Morelli allo sviluppo delle relazioni italo australiane. Ma
l'impegno di «Mamma Lena» non si li mita al «salotto» radiofonico.
Pensa a chi è in difficoltà, si prodiga per realizzare strutture di
assistenza. Ha fondato un asilo frequentato da bimbi di Paesi di tutto
il mondo. «Il suo lavoro di assistenza e di beneficenza dice il marito
Dino, al fianco di Lena in tutte le imprese - sarà ricordato perché nel
2001è nata la "Mamma Lena Foundation', che conferisce i premi della
cultura e della bontà a persone meritevoli, orgogliose della loro
italianita. Dall'Australia, e stata vicina anche ai connazionnali
colpiti da calamità in Italia: ha raccolto fondi dopo il disastro del
Vajont, l'alluvione di Firenze, i terremoti di Belice, Friuli e
Avellino. |
Sul suo impegno umanitario,
«Mamma Lena» aveva detto: «Devo ammettere 'che sono stata fortunata.
Non nel senso di far denaro. No, questo no, perché ci siamo sempre
accontentati del necessario per vivere. Ma sono stata fortunata perché
il bene e l'affetto che ho dato mi è stato sempre ricambiato».
Nel 1967 Lena Morelli era tornata in Italia. Aveva visitato
Bergamo, incontrato amici e parenti. L'ultimo
viaggio nell'estate del 1984, quando venne festeggiata in Valle di
Scalve: Comunità montana e Comune di Azzone la premiarono. 'Ancora oggi,
nella sala consiliare del municipio, una targa ricorda quell'incontro e
sottolinea «la fedeltà ai più alti ideali umanitari di Mamma Lena,
espressi in ogni iniziativa di bene e di progresso». Spiega l'assessore
Benvenuto Santi: «Il paese è orgoglioso di aver dato i natali a Mamma
Lena. A quell'incontro però, non ne seguirono altri, perché la signora
Morelli non se la sentì di ripetere il viaggio. Ad Azzone non ci sono
più suoi parenti diretti, ma il ricordo di questa donna straordinaria
non svanirà mai».
Paolo Confalonieri
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Mamma Lena nello sudio
2CH, la radio degli Italiani d'Australia. Originaria di Azzone, per
25 anni la sua voce e stata il punto di riferimento dei nostri
connazinali. |
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