Due tende sotto le stelle. I ghiaioni
sotto le crode. Un fuoco acceso, quattro ragazzi innamorati delle
montagne e della vita. Si mangia, si beve, si
parla della città lontana, delle vette vicine. Poi, piano piano, ci si
lascia rapire dall'incanto della natura, si diventa romantici, e senza
accorgersene
si accenna un motivo, il primo che riaffiora alla memoria. Poche
semplici note, con voce sommessa, quasi timorose di turbare il magico
silenzio
che sale dalle valli addormentate sù, sù, verso l'infinito.
Uno alla volta, i compagni si uniscono al canto, cercano inconsciamente
un'armonia, un contrappunto, provano a colorire il brano, che finisce in
crescendo. E' stato bello, pacche sulle spalle, ne sai una altra?
Così nascono i cori, così è nato il coro Stella Alpina di Bareggio, un
piccolo centro dell'hinterland Milanese, dove non si è ancora perso il
gusto
delle cose semplici, della schietta amicizia, di un grappino insieme.
E così, quei quattro ragazzi hanno raccontato la loro favola agli amici,
si sono ritrovati nei prati sotto i ciliegi, sul bordo di un fontanile,
in altre
gite, in altre tende, sotto altre stelle, !ai piedi di . altre montagne.
Ed erano sempre più numerosi, abbastanza per decidere a un certo
momento,
di fare le cose sul serio. E' il 1967, il coro Stella Alpina si
organizza, si dà uno statuto, affronta i mille problemi del domani: la
scelta del
repertorio, del maestro, le prove, la selezione, i contatti col
pubblico, coi concorrenti, col bilancio.
I primi concerti, i primi concorsi, i primi successi, culminati con la
vittoria al concorso nazionale di Appiano Gentile.
Il coro ha maturato le sue scelte, il suo stile, comincia ad uscire dal
suo guscio, ad essere conosciuto all'estero. Fra lè tappe più
significative il concerto al Comunale di Losanna, e quello al Zentrum
Gersag di Emmenbruke, insieme al Ghemischter Chor di Lucerna.
All'estero, e soprattutto in Svizzera, i ragazzi del coro Stella Alpina
fanno l'esperienza più bella: il contatto, fraterno e commovente, con
gli
emigrati. Ad essi portano il saluto e le canzoni della Patria, ad essi
si uniscono nei teatri, nelle chiese, nei cantieri e nelle strade. E,
nel 1976,
l'invito a rappresentare l'Italia in occasione della caduta del
diaframma della galleria del S. Gottardo. La cerimonia è trasmessa in
Eurovisione, e
il .coro trova in quella straordinaria atmosfera i suoi accenti
migliori. Da quella notte sotto le crode sono passati ormai dieci anni.
Il moltiplicarsi
dei contatti con gente di ogni contrada e di ogni Paese, ha arricchito
lo spirito, la sensibilità, il bagaglio tecnico del coro di Bareggio.
E, naturalmente, anche il repertorio si è andato via via affinando, ed
ai tradizionali canti di guerra e delle montagne, si sono aggiunti brani
sempre più impegnativi, dai mottetti di Palestrina agli « Spirituals U
dei negri d'America, alle produzioni dei più affermati autori
contemporanei.
Nel festeggiare con questo primo long playing il primo decennale, il
coro Stella Alpina di Bareggio, guarda oggi al futuro con consapevolezza
ed
umiltà, in vista dei traguardi sempre più impegnativi, ricchi di
contenuto, di riflessione, e, se possibile, di perfezione.
hanno collaborato:
Testo: Franco de Martini Fotografia: Tonello P
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